Quando leggo o sento parlare della tangenziale sud, si fa riferimento sempre e soltanto al collegamento tra la Via Emilia Est, all’altezza di Coduro, e la SP 359, all’altezza di Vaio, mi pare. Non ho mai sentito neppure il minimo cenno al collegamento tra SP 359 e Via Emilia, quello ipotizzato sulla mappa con una doppia freccia rossa.
Quindi è naturale che, in mancanza di un’adeguata progettazione urbanistica, gli automobilisti si sono inventati una tangenziale “fai-da-te”, che è quella indicata nella mappa sottostante. Per abbreviare il percorso e tagliare fuori un tratto di Via Trieste e un bel pezzo di circonvallazione, basta imboccare Via Tasso all’altezza del punto indicato in cartina con il n. 1, percorrerla tutta fino alla rotonda, da cui si diparte Via Isonzo, imboccare anche questa per raggiungere Via Piave e, attraverso essa, il punto 2, al termine di Via Gramizzi (vd. itinerario contrassegnato dalle frecce rosse).
Poco importa che Via Tasso fiancheggi la scuola elementare Collodi e la parrocchia di San Paolo con annesso oratorio (indicate rispettivamente dal quadrato e dal rettangolo rossi nella mappa satellitare sotto). È vero che all’altezza dell’incrocio con Via Torricelli, dove sorgono la scuola e la chiesa, è stata creata una “zona 30”, cioè un divieto di superare i 30 Km/ora di velocità, con un restringimento di carreggiata (ben visibile nella foto) e due attraversamenti pedonali protetti, ma nelle ore di maggior transito nelle due direzioni (7-8 del mattino, 17-19 del pomeriggio) è ben difficile che i veicoli rispettino il limite ed è praticamente impossibile vedere un vigile (se non negli orari di entrata e uscita dei bambini da scuola).
Inoltre, in Luglio e Agosto nella zona si è trasferito il mercato bi-settimanale (mercoledì e sabato) che occupa il quadrato di strade intorno alla scuola (Via Tasso, Via Dante, Via Collodi, Via Torricelli; vd. foto sopra).
Perciò il traffico tangenziale, non potendo più percorrere quel tratto di Via Tasso, viene deviato sul percorso indicato nella mappa sotto, attraverso Via Galvani e un tratto di Via Parini, fino ad imboccare Via Isonzo.
Via Galvani è una strada stretta, non è normalmente utilizzata per il transito, se non quello di chi ci abita. È una “zona 30”, anche se le segnalazioni non sono chiare e non sono quasi mai rispettate. Come si può apprezzare anche da satellite (immagine sotto: Via Galvani è quella fiancheggiata dalla freccia rossa), i residenti vi parcheggiano le auto da entrambi i lati e c’è spazio per il passaggio al massimo di un autoveicolo per volta.
Tuttavia, per due giorni alla settimana, per due mesi, o forse più, del 2008, Via Galvani costituisce di fatto un tratto dell’inesistente e forse irrealizzabile tangenziale sud di Fidenza, con un passaggio continuo di automezzi in entrambe le direzioni.
Non ci sono altre soluzioni? Non si potrebbe chiudere al traffico tutta la zona nei giorni del mercato e rendere obbligatorio il percorso “giallo” della mappa 1? E, più in generale, non si può affrontare il problema di un collegamento più funzionale tra strada di Salsomaggiore e Via Emilia in direzione Piacenza?
Di certo si può obiettare che una strada simile alla freccia rossa diritta che ho disegnato sulla prima mappa non potrà mai essere costruita. E poi, c’è lo Stirone di mezzo, con il suo parco.
Ma se non la si progetta ora, ponendo dei vincoli all’ulteriore sviluppo urbanistico e all’insediamento di altre attività produttive, ipotizzando un ponte sullo Stirone in una zona del parco tutto sommato di minor pregio rispetto ai territori a monte, i residenti di Via Tasso e vie adiacenti saranno condannati per sempre ad avere la tangenziale che gli passa sotto casa, con tutti i disagi ed i rischi che questo fatto potrà comportare.
Perciò il traffico tangenziale, non potendo più percorrere quel tratto di Via Tasso, viene deviato sul percorso indicato nella mappa sotto, attraverso Via Galvani e un tratto di Via Parini, fino ad imboccare Via Isonzo.
Via Galvani è una strada stretta, non è normalmente utilizzata per il transito, se non quello di chi ci abita. È una “zona 30”, anche se le segnalazioni non sono chiare e non sono quasi mai rispettate. Come si può apprezzare anche da satellite (immagine sotto: Via Galvani è quella fiancheggiata dalla freccia rossa), i residenti vi parcheggiano le auto da entrambi i lati e c’è spazio per il passaggio al massimo di un autoveicolo per volta.
Tuttavia, per due giorni alla settimana, per due mesi, o forse più, del 2008, Via Galvani costituisce di fatto un tratto dell’inesistente e forse irrealizzabile tangenziale sud di Fidenza, con un passaggio continuo di automezzi in entrambe le direzioni.
Non ci sono altre soluzioni? Non si potrebbe chiudere al traffico tutta la zona nei giorni del mercato e rendere obbligatorio il percorso “giallo” della mappa 1? E, più in generale, non si può affrontare il problema di un collegamento più funzionale tra strada di Salsomaggiore e Via Emilia in direzione Piacenza?
Di certo si può obiettare che una strada simile alla freccia rossa diritta che ho disegnato sulla prima mappa non potrà mai essere costruita. E poi, c’è lo Stirone di mezzo, con il suo parco.
Ma se non la si progetta ora, ponendo dei vincoli all’ulteriore sviluppo urbanistico e all’insediamento di altre attività produttive, ipotizzando un ponte sullo Stirone in una zona del parco tutto sommato di minor pregio rispetto ai territori a monte, i residenti di Via Tasso e vie adiacenti saranno condannati per sempre ad avere la tangenziale che gli passa sotto casa, con tutti i disagi ed i rischi che questo fatto potrà comportare.
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